Ciclismo sociale

di Fabrizio Pompei

LUGO (RA) - Importanza del volontariato, sinergie tra i vari comitati territoriali Uisp, valorizzazione del territorio. Questi i punti principali della conferenza stampa che si è tenuta lunedì 8 aprile nel Salone Estense della Rocca di Lugo (RA) per la presentazione del Circuito Romagnolo 2013. La manifestazione del cicloturismo Uisp prenderà il via il 14 aprile da Faenza, con "Le cime di Romagna", cui seguiranno gli appuntamenti del 21 aprile a Russi con la "Strada dei vini e dei sapori dei colli di Forlì e Cesena", del 5 e del 26 maggio a Lugo con "Il Giro della Romagna" e con la tappa "Città di Lugo" per concludersi il 9 giugno a Massa Lombarda con la "Ercole Baldini". Ogni giornata avrà le sue peculiarità, come la presenza di bici a scatto fisso del "Giro della Romagna", ma tutti gli appuntamenti metteranno al centro la sicurezza, garantita dai numerosi volontari sulle strade, il supporto tecnico ai ciclisti con meccanici in corsa e in vari punti di assistenza e, soprattutto, lo spirito non competitivo.

Presentate le varie date del Circuito, la parola è passata al presidente della Uisp Bassa Romagna, Marco Pirazzini, che ha voluto ringraziare pubblicamente i volontari. "Solo per merito di queste centinaia di persone - ha affermato - che lavorano per amore dello sport, per passione, è stato possibile realizzare tutto questo. Sono loro la bandiera della Uisp". Dello stesso avviso l'assessore allo sport del Comune di Lugo, Ombretta Toschi e Mauro Lanconelli, presidente della lega ciclismo Uisp Emilia-Romagna. "Se l'anno scorso - ha affermato - la partecipazione complessiva è stata di 15000 ciclisti, il merito va diviso tra organizzatori e volontari. La forza di questa manifestazione è la bellezza di pedalare senza numero sulle spalle e senza cronometro. La bici, del resto, prima della moto, rappresenta la storia della Romagna. E proprio la bicicletta può essere un modo per riscoprire un Appennino che non ha nulla da invidiare alle vette del nord Italia".

Di territorio ha parlato anche Mirco Bagnari, sindaco di Fusignano e referente allo sport per l'Unione dei Comuni della bassa Romagna. "In una manifestazione del genere - ha spiegato - la partecipazione dei Comuni era doverosa. In questo momento di crisi la Uisp, con le sue iniziative, infatti, promuove attivamente la coesione sociale favorendo l'unità del nostro territorio". Il valore sociale della manifestazione è stato anche al centro dell'intervento del presidente della Uisp regionale, Mauro Rozzi. "Il Circuito Romagnolo è un esempio di cosa sia la collaborazione e di come siano importanti le sinergie tra i vari comitati territoriali. Non si tratta unicamente di un evento sportivo ma è anche di una giornata all'insegna dell'aggregazione. Il ciclismo sta attraversando un momento difficile. È importante un'iniziativa che proponga uno sport meno epico ma che guardi al divertimento e alla socialità, capace di coinvolgere anche il 'ciclista della domenica' e di valorizzare il nostro territorio".

Le conclusioni sono state affidate al presidente nazionale della Lega ciclismo Uisp, Davide Ceccaroni, che ha parlato del Circuito Romagnolo come della "prima esperienza di ciclismo etico". "È una manifestazione - ha spiegato - che racchiude molte delle 'scommesse' fatte dalla Uisp: non viene premiato il primo ma le società, non ci sono numeri ed è accessibile a tutti con percorsi impegnativi così come con passeggiate di 50 km. Abbiamo aperto un modo di fare ciclismo che poi è stato poi copiato da moltissime granfondo e rappresenta il futuro di questo sport. Sempre guardando al domani, il compito che ci aspetta ora è quello di pensare la bicicletta anche come semplice mezzo di locomozione e capire le potenzialità dell'attività sportiva sport come attrattiva turistica".